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Comunicato stampa del 09-03-2020
 
Ciambriello: "Nelle carceri bisogna passare dal Contenimento all'Accudimento"
 
Dichiarazione del prof. Samuele Ciambriello Garante dei diritti dei detenuti della Regione Campania in merito ad alcune dichiarazioni di sindacati di polizia penitenziaria su recenti criticità e/o aggressioni nel carcere minorile di Airola (BN).
 
“Da diversi mesi i sindacati di polizia penitenziaria rappresentanti gli agenti dell’Istituto Minorile di Airola denunciano “gravi e violenti disordini” nei confronti degli stessi ad opera dello stesso ristretto. L’autore di tali violenze è un minore dell’età di 15 anni, con gravi sofferenze psichiche che più volte ho incontrato durante le mie visite. In diversi casi gli episodi riportati appaiono esagerati, raccontano verità parziali, e strumentalizzano l’adolescente generando paura e timori infondati nella collettività. L’attenzione viene manipolata a discapito della grande inadeguatezza nel modello di gestione delle difficoltà e del sistema di contenimento di cui alcuni minori ristretti necessitano. A tal riguardo la risposta proposta risulta avvilente: al disagio emotivo, al disordine comportamentale, si dovrebbe rispondere con i trasferimenti in giro per gli IPM d’Italia? Se tutto questo dovesse realizzarsi, rappresenterebbe il fallimento educativo dell’intero sistema penitenziario. Risulterebbe piuttosto utile riflettere sul significato delle azioni compiute dal giovane A., sospendere l’atteggiamento da scarica barile e strutturare azioni concordate e condivise dalle diverse parti chiamate in causa nel processo educativo e di sorveglianza, che rispondano a bisogni di cura complessi di cui chiaramente egli necessita.”
 
prof. Samuele Ciambriello
 
 

 
PHOTO 2020 03 02 16 02 11Il Garante dei detenuti della Regione Campania Samuele Ciambriello ha scritto una lettera al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede circa la carenza di personale amministrativo che ha messo in ginocchio gli uffici dei Tribunali di sorveglianza della Campania, settore strategico della giustizia penale. Ciambriello denuncia l’indifferenza del ministro e dei suoi uffici, la loro “politica dello struzzo” che danneggia un settore che per i cittadini ristretti è importante per il reinserimento sociale e per il tema del sovraffollamento nelle carceri. Nella stessa lettera Ciambriello stigmatizza anche il comportamento del Ministero che snobba le richieste di incontro provenienti dalla Presidente del Tribunale di sorveglianza Adriana Pangia.
 
Di seguito la lettera.
 
“Egregio Ministro,
Allo stato attuale, la carenza di organico del personale, ha messo in ginocchio il funzionamento di un settore strategico della giustizia penale, quello deputato all'esecuzione della pena, quella tanto bistrattata esecuzione della pena che non interessa a nessuno, se non a parole ed esclusivamente in funzione di slogan usati per invocare la famosa certezza della pena che, in conseguenza della predetta carenza di mezzi, non può realmente essere assicurata, e si traduce nei fatti in un'assenza di diritti per i detenuti. In questo quadro ci si ritrova spesso in condizioni limite! Può accadere, infatti che anche se al Tribunale di Sorveglianza viene inviata dalla direzione sanitaria di un carcere una nota che segnala un'emergenza o esita un accertamento in ordine ad una incompatibilità con il regime detentivo inframurario, questa nota non trovi nessuno a riceverla prontamente. Spesso con conseguenze anche fatali per la persona temporaneamente detenuta. I numeri della sofferenza degli Uffici del Tribunale di Sorveglianza sono impressionanti: mancano il 42% del personale amministrativo a Napoli e Avelline, il 37% a Santa Maria Capua Vetere, e contestualmente aumenta il carico di lavoro con 17 mila procedure in più dinanzi al Tribunale e addirittura 39 mila in più da evadere per il solo Ufficio di Sorveglianza di Napoli, e la situazione è destinata ad aggravarsi: spesso occorre chiedere ai magistrati di temporeggiare perché più pratiche lavorate servono solo ad ingolfare gli uffici. In questo quadro spicca l'indifferenza del Ministero competente, che continua a voltarsi dall'altra parte, rimandando di continuo gli appuntamenti già calendarizzati con i responsabili degli Uffici di Sorveglianza, e non rispondendo con l'aumento di personale amministrativo e Magistrati di Sorveglianza. Una politica dello struzzo che danneggia sia un settore strategico della giustizia penale, che i cittadini ristretti, ma anche la cosiddetta società civile. Sono convinto che troverà modo, tempi e risorse umane per evitare che la situazione esploda.

Cordiali Saluti
Prof. Samuele Ciambriello
Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale”
 




1 marzo 2020 - Visitare i carcerati - Giornata Diocesana di preghiera per i carcerati

visitare carcerati 1 marzo 2020
 

 
 
 
 
Convegno
 
I.T.I.A. 
Intese Territoriali di inclusione Attiva
 
#LAPERSONALCENTRO
Sostegno, Formazione, Lavoro x100
 
21 Febbraio 2020 ore 18
Aula consiliare del Comune di Pomigliano D'Arco
 
 
 

 
 
 
 
 
Pranzo-evento conviviale(detenute, familiari, figli, volontarie) presso la sezione femminile del carcere di Fuorni - Salerno
 

Presso la sezione femminile della casa Circondariale di Fuorni (Sa), dove l'associazione Città della Gioia ha svolto dal 18 ottobre 2019 ad oggi un Progetto sulla Genitorialità, promosso dal Garante Campano dei detenuti, venerdì prossimo 14 febbraio si terrà un evento conviviale che vedrà protagoniste le donne detenute, i loro familiari, i figli e le volontarie che hanno realizzato il progetto. All' evento, che si terrà dalle 12:00 alle 13:30, parteciperanno il Garante Campano Samuele Ciambriello, la presidente della cooperativa "Città della gioia" Anna Malinconico, e la Direttrice del carcere di Salerno Rita Romano.

Ps: per l'incontro sono autorizzati ad entrare giornalisti muniti di tesserino e cineoperatori

 

 


 
31/01/2020 - Il Garante dei Detenuti, il Provveditore Antonio Fullone, il Professore Filippo Giordano della Lumsa e  l’Avvocato Monica Amirante. Convegno :‘’Misurare l’impatto sociale’’
 

 
 
 
Short list - profilo B - ONULU e Cooperative sociali
Per le attività del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale ed osservatorio regionale sulla detenzione
 
 

 
Il Garante dei Detenuti, il Provveditore Antonio Fullone, il Professore Filippo Giordano della Lumsa e l’Avvocato Monica Amirante. Convegno: "Misurare l'impatto sociale" 31/01/2020

Promuovere attività di sostegno e integrazione in materia di diritto alla salute, diritto allo studio ed alla formazione, anche di intesa con agenzie istituzionali di settore, diritto al lavoro ed alla formazione professionale, preparazione alla dimissione e sostegno della misura alternativa alla detenzione, ogni altra materia ricollegabile alla competenza regionale. Sono alcuni dei contenuti del protocollo d’intesa tra il Provveditore regionale della Amministrazione Penitenziaria della Campania, Antonio Fullone, e il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Campania, Samuele Ciambriello.
Insieme, le due istituzioni realizzeranno patti annuali finalizzati alla tutela e alla promozione dei diritti dei detenuti, al miglioramento delle condizioni di vita all’interno degli istituti penitenziari, al potenziamento dei percorsi di reinserimento sociale. Per il Garante Samuele Ciambriello “il protocollo coniugherà anche efficacia ed efficienza per la promozione di progetti sperimentali di inclusione al fine di migliorare la condizione di vita della popolazione carceraria in Campania impegnando per momenti di formazione e aggiornamento congiunti anche personale dell’Amministrazione penitenziaria. Sono grato al Provveditore regionale per questo metodo sinergico e per la qualità della nostra collaborazione ”.
In attuazione del protocollo, le direzioni degli Istituti penitenziari della Campania potranno stipulare specifici accordi con il Garante regionale. Il Garante porrà in essere tutte le azioni possibili per creare anche un fondo per attribuire borse di lavoro mirate ad incentivare l’adesione volontaria di un sempre maggior numero di detenuti al processo di reinserimento lavorativo e di giustizia riparativa.
 
 
 
 
 
 
 
 

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