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Il Garante campano Samuele Ciambriello: «Un diritto penale simbolico, che non rispetta i principi costituzionali e i diritti umani»

Il leader della Lega Matteo Salvini, nella giornata di ieri, ha presentato una proposta di legge che prevede l’equiparazione del trattamento punitivo di maggiorenni e minori. Un intervento dal suo punto di vista necessario per contrastare l’aumento della criminalità giovanile, fondato sulla presunzione che «oggi un sedicenne è molto più maturo di un tempo, quindi è giusto che si assuma oneri e onori; se sbagli paghi». Una iniziativa parlamentare ispirata alla storia di Giogiò Cutolo, il musicista napoletano ucciso da un minorenne.

Sulla proposta di legge accende i riflettori il Garante campano, Samuele Ciambriello, anche portavoce della Conferenza nazionale dei Garanti: «Nelle dichiarazioni di Salvini c’è tutto il valore simbolico che oggi si dà alla pena, ripensata come retribuzione e deterrente. Una pessima idea, incostituzionale, solo populista. Se si rimane congelati nella dimensione del rancore, della rabbia, della vendetta, ognuno rimane cristallizzato nel suo ruolo, nelle sue vesti, nelle proprie ideologie, nella propria idea di giustizia. C’è la convinzione che per ridurre i reati, bisogna aumentare le pene. Questo discorso adesso vogliono farlo valere anche per i minori. Si disegna una giustizia strabica, debole con i potenti e i politici, forte con gli ultimi, i minori appunto.

Bisogna ritornare a considerare il minore come una persona con meno personalità e responsabilità, di cui la politica si deve occupare nella fase che anticipa il diritto penale, quella della prevenzione, con misure sociali, dell’ascolto dei loro bisogni.

Nella proposta della Lega e dei suoi sostenitori c’è la carica istintiva del diritto penale, di pancia, non di testa!».

 

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Sovraffollamento e suicidi oggi sono una "emergenza sociale sulla quale occorre interrogarsi e porre fine immediatamente".

“Una delle soluzioni che chiediamo noi Garanti è una liberazione anticipata speciale portandola dagli attuali 45 giorni a 75 e un provvedimento deflattivo immediato come fu fatto dal Governo Berlusconi nel 2003 e nel 2010".  A richiamare l'attenzione su un problema cronico in tutta Italia, è il Portavoce della Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale e garante regionale per la Campania, Samuele Ciambriello, in una mobilitazione nazionale che a Napoli si è svolta davanti all'ingresso del Tribunale nel piazzale Cenni e di fronte al carcere di Poggioreale.”  I detenuti presenti in Italia - ha sottolineato Ciambriello- sono 62.723 mentre i posti disponibili sono 46.706. In Campania sono 7.571 a fronte di 5.497 posti regolarmente disponibili, inoltre aggiunge che: “Tale criticità è' dovuta anche all' attuale inagibilità di diverse camere di pernottamento e, in alcuni casi, di intere sezioni detentive.”

Altro dato allarmante fornito da Ciambriello: in Italia i detenuti presenti con una pena inflitta e residua da 0-1 anni sono 9.261, in Campania sono 904.

"Siamo a manifestare anche qui per chiedere al Governo due cose: fare un provvedimento deflattivo così come ha fatto il Governo Berlusconi nel 2003 e nel 2010 quando era ministro della Giustizia Alfano. Siamo qui per chiedere la liberazione anticipata speciale: invece di dargli (ai detenuti, ndr) 45 giorni ogni sei mesi portarli a 75 giorni. L’abbiamo fatto durante il Covid, lo abbiamo fatto in Italia quando la Corte europea dei diritti dell'uomo ci ha sanzionato" Un dato riguarda il carcere di Poggioreale dove vi sono " 2.066 detenuti su posti e capienza di 1300 persone" . Ma tra le note dolenti "anche la mancanza di agenti di polizia penitenziaria ed educatori, medici, pedagogisti, educatori".

Il presidio è stato organizzato dal Garante Regionale dei detenuti e dal Garante Comunale, Don Tonino Palmese, insieme alla Pastorale Carceraria della Diocesi di Napoli, la Camera Penale di Napoli, il Movimento Forense e l’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord. Tra i presenti anche padre Alex Zanotelli, il presidente del Consiglio regionale Gennaro Oliviero, il consigliere regionale Pasquale Di Fenza, associazioni, familiari dei detenuti. Dal presidio, rivolti con lo sguardo alle celle del carcere, sono state scandite le parole  “dignità" e “libertà".

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Si informa che l’Ufficio di Presidenza, nella seduta del 31 luglio 2025, ha disposto la chiusura di tutti gli uffici del Consiglio regionale della Campania nei giorni compresi tra l’11 e il 14 agosto 2025 (compresi). In conseguenza di tale decisione, gli uffici resteranno chiusi al pubblico e al personale durante il suddetto periodo.

 

 


non c’è più tempo! Bisogna fermare la strage di vite e di diritti delle carceri italiane!” (3).png
 
 

A PROPOSITO DELLE RINUNCE ALL’INCARICO DI ESPERTI DEL GARANTE NAZIONALE DELLE PERSONE SOTTOPOSTE A MISURE RESTRITTIVE DELLA LIBERTA’ PERSONALE

L’Osservatorio Regionale campano sulle condizioni delle persone private della libertà personale si unisce alle tante voci che hanno già espresso profonda preoccupazione per le gravi criticità evidenziate dagli ormai numerosi esperti che hanno lasciato l’Ufficio del Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale.

In passato, il Garante Nazionale ha svolto con pregevole attenzione la propria funzione di controllo sulle condizioni di permanenza nei luoghi di privazione della libertà personale, restituendo alla collettività gli esiti delle visite svolte e contribuendo costantemente all’attività di ricerca e approfondimento sul tema, nonché sollecitando e sostenendo l’azione giudiziaria contro gli abusi commessi nell’esercizio dei poteri coercitivi.

Sotto quest’ultimo profilo, non può non preoccupare la rinuncia all'incarico dello storico difensore del Garante Nazionale – Avv. Michele Passione – precedentemente impegnato anche nella costituzione di parte civile nell’ambito del processo a carico di oltre cento imputati per ipotesi di reato quali – tra le altre – torture, maltrattamenti, lesioni, falsi e depistaggio, per i noti fatti di cronaca avvenuti nella Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere nel 2020.

Sebbene il suddetto costituisca certamente uno dei processi più importanti per violenze e abusi ai danni di persone detenute – tutt’ora pendente innanzi alla Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere – non risulta che l’Ufficio del Garante Nazionale abbia ad oggi ancora provveduto ad incaricare un nuovo difensore per la prosecuzione dell’azione legale.

Analoga apprensione riguarda la sollecitudine dell’attuale direzione del Garante Nazionale nell’apprestare la medesima attenzione dedicata in passato ai numerosi procedimenti penali sorti in relazione a vicende di violazione dei diritti delle persone private della libertà personale su tutto il territorio nazionale.

Dopo la rinuncia all'incarico dell’Avv. Passione e dei membri esperti Avv. Antonella Calcaterra e Avv. Maria Brucale, una vera e propria emorragia sta svuotando l’Ufficio del Garante Nazionale dal contributo di appassionati esperti del settore. Ciò, unitamente alle criticità evidenziate dai suddetti ex componenti – con riferimento all’omissione della relazione annuale al Parlamento, alla denuncia del mancato ricorso allo strumento delle visite senza preavviso ed al paventato scarso approfondimento delle visite stesse – allarma notevolmente in ordine alla reale capacità dell’Ufficio del Garante Nazionale di conservare per il futuro la piena autonomia – così come si addice ad un’autorità indipendente di garanzia – ed un’efficace azione di controllo e di contrasto alle violazioni dei diritti delle persone private della libertà personale.

Il collegio del Garante Nazionale sulle condizioni delle persone private della libertà personale sull’argomento ha emesso un comunicato in cui dice: “Il Garante riceve molte candidature e perciò non ha nessuna difficoltà a sostituire gli esperti”.

Ci preoccupa questa linea di sufficienza omogenea a quella del DAP, ci preoccupa questa linea difensiva rispetto alla consapevolezza del ruolo della funzione dell’ufficio del Garante, anche rispetto all’emergenza mai affrontata fin ora realisticamente delle carceri.

In una fase storica e politica in cui le pulsioni securitarie determinano un ampliamento sempre maggiore del controllo penale, la vigilanza sui luoghi in cui si esercita il contenimento dei corpi assume una funzione ancora più imprescindibile. Tale esigenza di trasparenza non può che essere salvaguardata attraverso una efficace - e realmente indipendente - attività di vigilanza, che le autorità di garanzia sono deputate ad approntare nei confronti di chi esercita poteri di coercizione.

Napoli, 07.07.2025  

comunicato

Osservatorio Regionale campano

sulle condizioni delle persone private della libertà personale

 

 

 


 

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https://ristretti.org/il-decreto-sicurezza-e-solo-linizio-della-virata-autoritaria

https://ristretti.org/62-761-persone-detenute-che-fare

 

 


 

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