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CONFERENZA STAMPA DEL GARANTE CAMPANO SAMUELE CIAMBRIELLO. “L’ANALISI DEI DATI DELLA REGIONE CAMPANIA E IL LORO IMPATTO SUL SISTEMA PENITENZIARIO: SOVRAFFOLLAMENTO, SUICIDI E ALTRO”.
Giovedì 22 agosto 2024 il Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Samuele Ciambriello, ha analizzato i dati che riguardano la regione Campania sulle presenze dei detenuti, dei minori, delle persone che si trovano nell’area penale esterna. È stata un’analisi dei dati e del loro impatto sul sistema penitenziario: sovraffollamento, numero dei suicidi, tentativi di suicidio, tossicodipendenti, malati di mente, numero delle aggressioni ai danni degli agenti penitenziari.
Per il garante Ciambriello: “Abbiamo bisogno di misure deflattive subito per la comunità penitenziaria, su 61000 detenuti 8000 devono scontare meno di un anno di carcere, di questi 999 si trovano nei nostri Istituti campani, 432 devono scontare meno di 6 mesi! Abbiamo bisogno di nuove figure sociali di ascolto, assunzioni di psicologi, assistenti sociali, psichiatri e funzionari giuridico pedagogici.”
Dati sintetici popolazione carceraria
Carceri: sovraffollamento, suicidi, dignità negata. Il garante campano Ciambriello: “Abbiamo bisogno di misure deflattive immediate. Sulla comunità penitenziaria troppi luoghi comuni e scelte ideologiche".
“Sull'emergenza carceri, sovraffollamento, suicidi, dignità della vita da reclusi occorre partire da una premessa basilare. Nell’art. 27 della Costituzione italiana non si nomina nessun tipo di pena, ma si dispone che “le pene” (tutte) devono rispondere a due requisiti: uno, “non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità” e due, “devono tendere alla rieducazione del condannato”. Le pene diverse da così sono fuori legge, sono fuori Costituzione.Con amarezza e grande preoccupazione constato che non è così per i politici". Così in apertura di una sua dichiarazione Samuele Ciambriello, garante campano dei detenuti e Portavoce della Conferenza nazionale dei garanti territoriali delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. Sul carcere ci sono luoghi comuni, etichette, scelte ideologiche che impediscono di vedere la reale dimensione del fenomeno. Ciambriello poi entra nel merito: “Il recente Decreto carceri approvato in Parlamento è minimale, inadeguato, vuoto rispetto alle proporzioni dell'emergenza carceri. Proposte che potrebbero essere un bene nel medio e lungo periodo non sono risolutive per l'oggi. Abbiamo bisogno di misure deflattive urgenti, di immediata esecuzione, per ridurre il numero dei detenuti, garantire cure, assistenza ed ascolto ai soggetti affetti da fragilità e disagio psichico, evitare nuovi ingressi limitando l'adozione di misure cautelari in carcere. Assunzioni di psicologi, mediatori linguistici, assistenti sociali, educatori."
Nell'incontro avuto con il Ministro Nordio il garante Ciambriello e il Coordinamento della Conferenza nazionale dei garanti territoriali hanno portato i numeri e le storie di coloro che devono scontare meno di un anno di carcere circa ottomila detenuti, e quelli che hanno hanno una condanna residua di tre anni e sono 21 075, su quasi 62mila detenuti. Il garante campano delle persone private della libertà personale Samuele Ciambriello così conclude: “Vedo cause, veti ideologici, proposte inconsistenti nell'immediato. Le persone detenute, l'intera comunità penitenziaria attende fiduciosa che ognuno faccia la propria parte. L'applicazione della detenzione domiciliare per gli ultimi diciotto mesi c'è, ma va promossa e incrementata, rimuovendo ostacoli e ritardi. Noi garanti vediamo il carcere là dove le contraddizioni si manifestano in maniera acuta. Nel nostro documento presentato al ministro abbiamo scritto che si può partire da misure immediatamente deflattive, come la proposta Giacchetti sulla liberazione anticipata speciale, applicandola retroattivamente o dalla via maestra di un provvedimento di clemenza. Il Ministro Nordio ci ha detto che ci rivedremo a inizio settembre.”
VISITA AL CARCERE DI AVELLINO DEL GARANTE CAMPANO DEI DETENUTI
CIAMBRIELLO: “GRAVE LA MANCANZA DI PERSONALE NEL CARCERE!”
Oggi al carcere di Avellino, il Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Samuele Ciambriello, accompagnato dalla Direttrice Rita Romano e dalla Vicecomandante Tiziana Perillo, ha visitato il padiglione di Alta sicurezza, il reparto detenuti comuni e il reparto femminile. Presenti 630 detenuti in totale, di cui 39 donne.
I detenuti hanno posto le questioni della mancanza di acqua per diverse ore, totalmente di notte, per un guasto all’impianto idrico gestito dall’Alto calore.
Un’altra richiesta espressa dai detenuti, è di poter utilizzare l'area verde per gli incontri con i propri figli minori, ma la Direttrice ha risposto che lo spazio non poteva essere utilizzato a causa della mancanza del personale di Polizia Penitenziaria. Resta negato il diritto all’affettività e alla genitorialità.
Ancora, i detenuti denunciano la precarietà dell'assistenza sanitaria e delle visite specialistiche: manca il diritto alla salute.
Presso il reparto femminile del carcere di Avellino, il Garante ha constatato lo svolgimento dei lavori per l'allestimento delle docce in ogni cella, sono stati tolti i plexiglas dalle finestre delle celle. Le detenute hanno offerto le pizze al Garante della Campania, alla Direttrice e alla Comandante.
Le detenute hanno chiesto al Garante di organizzare la "festa della famiglia", con un pranzo tra detenute, figli e familiari. Il Garante si è impegnato ad organizzarla per settembre.
All'uscita dal carcere il Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Samuele Ciambriello ha dichiarato: “Grave la mancanza del personale di Polizia Penitenziaria, mancano 100 agenti in pianta organica, considerando le diverse le assenze giornaliere a vario titolo, il carcere è una bomba ad orologeria! Manca il personale dell'aria sanitaria e sociale, come educatori, psicologi e psichiatri, per una struttura che accoglie 148 detenuti psichiatrici!
Non c'è un SerD interno al carcere, nonostante ci siano un centinaio di tossicodipendenti, di questi 11 detenuti sono in carico con metadone a scalare!
C’è l’esigenza immediata di aumentare il numero di agenti di Polizia Penitenziaria, di ispettori, mediatori linguistici. Ho incontrato detenuti che per una visita specialistica o psichiatrica, stanno aspettando da otto mesi. In questo periodo di precarietà dell’acqua, mi auguro che le autorità competenti dell’Amministrazione penitenziaria, forniscano il carcere di autobotti d’acqua”.