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foto art 02 12 202101.12.2021 COVID E CARCERE

 
Il Garante dei detenuti della Campania Ciambriello: " Così come fuori, il contagio da Covid 19 coinvolge detenuti e agenti già vaccinati. Servono provvedimenti svuota carceri"
 
Il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Samuele Ciambriello comunica i dati dei contagiati da Covid 19 in Italia aggiornati al 30 novembre 2021:
 
 
 
  • Totale detenuti presenti : 53954
  • Totale detenuti positivi: 162 ( di cui 13 nuovi giunti)
  • Totale personale di polizia penitenziaria: 36939
  • Totale personale di polizia penitenziaria contagiato: 171
  • Totale personale amministrativo e dirigenziale dell'amministrazione penitenziaria: 4021
  • Totale personale amministrativo e dirigenziale dell'amministrazione penitenziaria contagiato: 18
" In Campania i detenuti contagiati sono 13 (tutti asintomatici), gli agenti di polizia penitenziaria 23 (tutti asintomatici). Il garante campano Samuele Ciambriello così commenta:
“Il governo deve pensare a forme di ristoro per detenuti e agenti e tutte le persone che operano in carcere. Nel caso dei detenuti immaginare opportunità che diano più garanzie per la salute, ad esempio misure compatibili con l’esecuzione della pena, come la detenzione domiciliare o provvedimenti svuota carceri.
Sembra un atto di civiltà e concreto rispetto al dramma della pandemia.
In merito all'impotenza della politica, sugli psicodrammi che si registrano in tante dichiarazioni sul pianeta carcere, serve equilibrio e sano realismo.
Siamo convinti che tra Governo,  Parlamento e Amministrazione Penitenziaria ci siano ancora persone che vanno oltre il loro cortile, che credono che un rafforzamento di personale agenti di polizia penitenziaria e figure del trattamento (educatori, assistenti sociali, psichiatri, mediatori culturali) vada fatto, convinto che si debba intervenire e subito con un provvedimento eccezionale. Se non ora, quando?!"

foto art 25 11 2021 224.11.2021 Presentazione del libro “Teresa B” del magistrato Carlo Spagna al carcere di Arienzo

Il Garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello: “NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE”

 
Si è tenuta presso il carcere di Arienzo, promossa dalla Direttrice Annalaura De Fusco, la presentazione del libro del magistrato Carlo Spagna intitolato “ Teresa B.” Iuppiter Edizione , che racconta il dramma di una madre, Teresa Buonocore, colpevole di aver reagito agli abusi sessuali di cui era rimasta vittima sua figlia di 9 anni. La sua denuncia alle autorità innesca un escalation criminale da parte del pedofilo che la porterà alla morte per mano di due killer, balordi come il loro mandante che dal carcere organizza e dà il via ad una vera e propria esecuzione. Alla presentazione del libro erano presenti oltre all’autore il magistrato Carlo Spagna, la Direttrice del carcere Annalaura de Fusco, il garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello e l’avvocato Francesco Piccirillo. Alla presentazione hanno preso parte diversi detenuti, in particolare i tre che gestiscono la biblioteca del carcere, che dopo aver letto il libro, hanno posto una serie di domande al magistrato. Il magistrato Spagna fa il suo esordio in un genere che sta a cavallo tra il legal thriller, la cronaca giudiziaria e il poliziesco, senza appartenere a nessuno di essi. Il garante campano Ciambriello nel suo intervento ha ringraziato la Direttrice, i ragazzi che sono ospiti nella Casa Circondariale di Arienzo, protagonisti in numerose iniziative culturali, teatrali, e sociali e ha dichiarato : “Un libro - testimonianza di un grande magistrato sullo sfondo di una città pervasa da indifferenza, paura e omertà, ove talvolta anche le istituzioni offrono di sé un’immagine ingloriosa. Su questo sfondo si consuma il dramma di Teresa Buonocore, dove spesso le istituzioni, lo voglio ricordare, hanno un debito non solo nei confronti dell’uccisa ma della famiglia e delle persone che hanno subito la violenza da quest’orco. Un’ottima iniziativa per la giornata che ricorda di dire sempre in ogni circostanza NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE!”

foto art 25 11 2021 123.11.2021 Presentazione dello spettacolo “Io che amo solo te” nel carcere di Pozzuoli

 

Si è tenuto, presso la Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli, lo spettacolo intitolato “Io che amo solo te” messo in scena da diverse detenute, le quali hanno raccontato storie di donne che nonostante le violenze subite, hanno saputo reinventarsi con audacia e senza indugio. All’evento erano presenti la Direttrice del carcere Maria Palma, la Dirigente UIEPE Campania Claudia Nannola, la Responsabile dell'ufficio trattamento detenuti Assunta Borzacchiello e il Garante dei Detenuti Campano Samuele Ciambriello, il quale ha rivolto alle vittime un invito a denunciare e segnalare alle istituzioni competenti.

art 3 11 2021 102.11.2021 IL GARANTE CAMPANO DEI DETENUTI SAMUELE CIAMBRIELLO IN VISITA PRESSO L’ISTITUTO PENITENZIARIO DI AVERSA. CIAMBRIELLO: “QUI CI SONO 54 INTERNATI IN UNA CASA LAVORO, MA NON È NÉ CASA, NÉ OFFRE LAVORO”

 
Nella mattinata di oggi, nella Casa di Reclusione - Filippo Saporito- con sede in Aversa, si è tenuto un incontro che ha visto come protagonisti il Garante Dei Detenuti Della regione Campania, Prof. Samuele Ciambriello, la Direttrice, Dott.ssa Stella Scialpi, gli Operatori dell' Area Educativa del Carcere medesimo nonchè i rappresentanti della Caritas Diocesana di Aversa. L' incontro ha suggellato l' avvio concreto del Protocollo d' Intesa per la promozione di attività di formazione e lavori di pubblica utilità a favore di internati della casa lavoro di Aversa. Tra loro, 8 saranno impegnati presso la Caritas di Aversa in lavori in un tenimento agricolo, o presso la stessa Caritas. Altri 7 internati invece lavoreranno all’interno del carcere con l’Archivio di Stato di Napoli e con la fondazione Gianbattista Vico per lavori di catalogazione informatizzata delle cartelle cliniche dell’ex O.P.G. di Aversa. Per tale progetto, il Garante ha donato al carcere di Aversa 2 computer e una stampante, utili allo svolgimento delle attività. Il Garante ha poi incontrato una delegazione di 10 internati. In Italia vi sono 335 persone in casa lavoro, suddivise in 6 strutture, tra le quali Aversa. La casa di reclusione di Aversa ospita n 164 detenuti di cui 54 internati. Il progetto di attività di pubblica utilità, promosso dal garante Ciambriello, grazie al contributo della giunta regionale della Campania di Euro 20.000.00, coinvolgerà 15 “internati” , per un periodo di 6 mesi, in questa iniziativa. Per il Garante Ciambriello: “Le case lavoro messe su con un decreto del 1930 del Ministro Rocco vanno superate perché non sono né case, né offrono lavoro. Nella fattispecie sono detenuti veri e propri. Sono chiusi, hanno gli stessi ritmi di vita di tutti i detenuti, non sono a custodia attenuata. Ad Aversa, tra i 54 internati, sono circa 20, le persone con sofferenza psichica e addirittura 3 con provvedimento del magistrato che devono andare in REMS ( Residenze per l’esecuzione di misura di sicurezza) e 2 con PTRI ( progetto terapeutico riabilitativo individualizzato). Non c’è la presenza di uno psichiatra. Credo che questa sia una condizione di ingiustizia che non può essere ignorata. A tale scopo ritengo che questa iniziativa propende a voler dare visibilità a questi invisibili, in un luogo che non rappresenta né una casa ( con relazioni, affettività, habitat con spazi di libertà) né una possibilità di riscatto attraverso il lavoro vero e proprio. Insomma, occorre pensare a luoghi non detentivi, case che siano veramente tali e contesti di lavoro e di inclusione sociale che coinvolgano sempre di più gli enti locali. Insomma, delle vere misure alternative di reinserimento sociale».
art 3 11 2021 2

foto art 15 10 202115.10.2021 GIOVANNI DETENUTO OTTANTACINQUENNE FINALMENTE LIBERO! IL GARANTE CIAMBRIELLO: ‘’ESPRIMO APPREZZAMENTO PER IL PROVVEDIMENTO DEL GIP’’

 
Il detenuto Giovanni C. nato il 12/10/1936, ottantacinquenne, difeso dall’avv. Riccardo Maria Elena ristretto al Carcere di Poggioreale e’ stato scarcerato nella tarda serata di ieri. Il Garante Samuele Ciambriello per i diritti dei detenuti della regione Campania, seguiva da tempo il caso dell’ottantacinquenne ristretto in carcere dal 23 di agosto per maltrattamenti alla moglie. È andato spesso a trovarlo in carcere e ha scritto alla direzione sanitaria del carcere data la complessità nonchè la gravità delle sue condizioni di salute psico- fisica. Affetto da decadimento cognitivo globale ad evoluzione cronica senza margini di miglioramento, il Detenuto necessitava e necessita a tutt’ oggi di un monitoraggio clinico e terapeutico costante, stante anche la sua veneranda età. Così il Garante Samuele Ciambriello ha commentato l’immediata liberazione dello stesso: ‘’Esprimo il mio apprezzamento per la professionalità e la responsabilità per l’avv. d’ufficio che ha profuso notevole impegno per la soluzione del caso. Apprezzo il provvedimento del GIP, non di meno dobbiamo stigmatizzare alcune posizione della magistratura, troppo frequenti, per l’utilizzo della custodia cautelare. Molte volte in evidenti casi di assenza di esigenze cautelari, assolutamente incompatibili con talune situazioni patologiche come nel caso di Giovanni. Il nostro auspicio, come Garante, non può non essere quello di risparmiare lunghi periodi di carcerazione quando già sia la situazione sanitaria, l’età avanzata o altro, manifestano profili di incompatibilità con il carcere e la nostra Carta Costituzionale.’’

WhatsApp Image 2021 10 14 at 14.51.0113.10.2021 VISITA DEL GARANTE DEI DETENUTI CIAMBRIELLO All’ UIEPE DI NAPOLI.  L’AREA PENALE ESTERNA IN CAMPANIA CONTA 14952 PERSONE

 
“Il settore della esecuzione penale esterna è un settore estremante complesso ed ampio e su cui sembra che anche la Ministra voglia maggiormente investire anche perché tutti gli studi confortano nella convinzione che i percorsi - se seri e ben strutturati - fuori dal carcere sono più sicuri e incoraggianti. L’ufficio di Napoli ha problemi antichi e radicali: primo fra tutti, la sede inadeguata per poter far lavorare tutti gli operatori ed accogliere con dignità gli utenti, la carenza di personale – soprattutto nei ruoli amministrativi e di assistenti sociali, ed una mole di arretrati che si è determinata per molteplici fattori soprattutto legati agli avvenimenti degli ultimi anni. Agli Uffici di Napoli il personale amministrativo è esiguo, molti dipendenti sono andati in quiescenza e non sono stati sostituiti, si sono creati carichi di lavoro arretrati nella segreteria tecnica, in cui al momento lavorano solo tre operatori, il disagio per gli operatori stessi e per l’utenza è notevole” così Samuele Ciambriello, garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Campania durante l’ incontro con la nuova Direttrice dell’Ufficio interdistrettuale di esecuzione penale esterna di Napoli Claudia Nannola, insieme a parte dello staff. Il totale dei soggetti presi in carico dagli UEPE, a livello nazionale, alla data del 31 dicembre 2020, risulta essere di 103.172, di cui alternative e sanzioni di comunità e 43015 per indagini e consulenze. In Campania i numeri risultano essere cospicui a testimonianza del ruolo fondamentale degli UEPE nel processo di decongestionamento delle carceri mediante un processo rieducativo che orienta e guida gli autori di reato all’interno della comunità. Il totale dei soggetti presi in carico dagli UEPE campani è di 14952, di cui 8426 soggetti per le misure alternative e le sanzioni di comunità e 6626 per indagini e consulenze, dei quali 7930 a Napoli e provincia. La Direttrice Nannola, nel corso della riunione ha dichiarato: “ Consapevoli che gli obiettivi sono comuni, le difficoltà sono numerose e che i ruoli istituzionali sono diversi ma dialoganti e tesi alla ricerca di percorsi costruttivi e proficui, si è fiduciosi di ritrovare, anche nella speranza di uscire dal momento più difficile della pandemia, nuove strade più incoraggianti. In questi mesi, è in corso un processo di riorganizzazione dello ufficio con una più razionale gestione delle risorse umane e con l’individuazione di modelli organizzativi più evoluti e più efficienti. Naturalmente, nessun modello per quanto ben organizzato può supplire alla mancanza della risorsa umana” Anche la Direzione generale del dipartimento dei minori e di comunità si sta mobilitando per cercare di dare delle risposte agli atavici problemi dell’ UIEPE di Napoli. “Messa alla prova e affidamento al servizio sociale appaiono oggi strumenti decisivi non solo per rieducare i reclusi ma anche per cercare di alleggerire il sovraffollamento carcerario. Basti pensare, a riprova di ciò, che a livello nazionale i soggetti in carico per messa alla prova sono in totale circa 18000 a fronte dei quali 1772 in Campania” così conclude Ciambriello al termine dell’incontro.

art 05 10 202102.10.2021 AMMINISTRATIVE IN CAMPANIA. SOLO DUE DETENUTI HANNO CHIESTO DI ESERCITARE IL LORO DIRITTO AL VOTO

 
IL GARANTE CIAMBRIELLO: "DISINTERESSE VERSO LA POLITICA,POCA INFORMAZIONE E COMPLESSITA' DELLE PROCEDURE."
 
"Solo due detenuti del carcere di Poggioreale hanno chiesto di esercitare il loro diritto al voto anche se imputati. Nessun detenuto a Benevento, Santa Maria Capua Vetere e Salerno. Alle ultime regionali erano stati 48 votanti, mentre alle ultime politiche furono 120.Cresce un disinteresse verso la politica che per certi versi ha rimosso il carcere, anche in questa sofferenza pandemica. E' necessario fornire ai detenuti gli strumenti per votare in maniera seria e consapevole. ", così il garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello nel comunicare all'opinione pubblica i dati dei detenuti campani che hanno fatto richiesta di votare per le prossime amministrative del 3 e 4 ottobre. Nel nostro ordinamento, l’art. 48 Cost. riconosce il diritto all’elettorato attivo e ne prevede i limiti nell’incapacità civile, per effetto di sentenza penale irrevocabile e nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.
 
Il garante Ciambriello così conclude:" i detenuti sono poco informati sui loro diritti e le modalità di come esercitarli, i politici pur avendo la prerogativa di entrare in carcere non lo fanno. C'è il populismo penale che si coniuga con quello politico e poi la procedura per votare è infatti estremamente tortuosa. Gli artt. 8 e 9 della L. 23 aprile 1976, n. 136, prevedono la costituzione di un seggio elettorale speciale nel luogo di detenzione. È previsto un onere importante per i detenuti che intendono votare: questi, con il tramite dell’Ufficio Matricola del carcere, non oltre il terzo giorno antecedente alla data della votazione, devono far pervenire una dichiarazione attestante la propria volontà al sindaco del comune nelle cui liste elettorali sono iscritti. Anche la complessità di questa procedura spiega la bassissima affluenza alle consultazioni negli ultimi anni. "

art 27 09 2021Napoli, 27.09.2021TERMINATO IL PROGETTO DI ORIENTAMENTO E INSERIMENTO LAVORATIVO DESTINATO A DETENUTI DELLE CARCERI DI EBOLI E SANT’ANGELO DEI LOMBARDI, PROMOSSO DAL GARANTE REGIONALE DEI DETENUTI SAMUELE CIAMBRIELLO E REALIZZATO DALL’ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO LA SOLIDARIETA’

 
Stamattina il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Campania Samuele Ciambriello si è recato in visita presso la Casa di Reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi in occasione della conclusione del Progetto “Orientamento e Inserimento lavorativo”, promosso suo Ufficio e realizzato anche nell’Istituto a custodia attenuata per tossicodipendenti di Eboli ( SA ) dall’Associazione di volontariato “La solidarietà”, che ha svolto attività di orientamento per l’inserimento lavorativo dei detenuti, e in un’ottica integrata gli operatori impiegati nelle attività hanno lavorato di concerto con le aree educative e le Direzioni degli istituiti al fine di raggiungere obiettivi comuni di inserimento lavorativo dei detenuti. Gli incontri hanno avuto l’obiettivo del riconoscimento delle possibili risorse da attivare per un futuro inserimento lavorativo “dopo il carcere..” A Sant’Angelo oggi sono presenti 140 detenuti, tante le attività lavorative, che quotidianamente vengono svolte dai detenuti, quali Tipografia, Sartoria, Carrozzeria officina meccanica, Tenimento Agricolo, Lavanderia esterna. Sono 70 i detenuti coinvolti nel lavoro gestito dall’Amministrazione penitenziaria, e 6 in Art. 21. All’ICATT di Eboli oggi sono presenti 45 detenuti, 13 dei quali impegnati nel lavoro gestito dall’Amministrazione penitenziari, che riguarda il lavoro intramoenia (addetti alle pulizie, mof e cuochi) e 1 in art. 21. “Uno dei pilastri del trattamento penitenziario è senz’alcun dubbio quello del lavoro. Tale questione è annosa anche per i numeri, nella nostra Regione l’accesso alle misure alternative per i detenuti si imbatte con un drammatico dato strutturale, connotato da una scarsità di lavoro, da un alto livello di disoccupazione e da poca offerta di lavoro per i detenuti diversamente liberi. È importante insistere sul valore dell’autoimpiego, sul mettere su delle attività artigianali attraverso cooperative o in proprio, sulla possibilità di intraprendere percorsi regionali, nazionali ed europei con Garanzie giovani o altri strumenti in campo”, così il Garante Samuele Ciambriello all’uscita del carcere di Sant’Angelo dei Lombardi .

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