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Al Signor Presidente del Consiglio, on.le Giorgia Meloni
Al Signor Ministro degli Esteri, on.le Antonio Tajani
Ci rivolgiamo a voi quali Garanti territoriali delle persone sottoposte a misure restrittive, che regolarmente visitano gli istituti penali del nostro Paese, da quelli posti in prossimità delle Alpi a quelli nelle regioni insulari, siano essi inseriti in tessuti urbani oppure in luoghi più isolati e remoti. Nella nostra attività registriamo il grande impegno di tanti operatori, così come le diffuse eccellenze nel recupero e reinserimento sociale delle persone detenute ma al tempo stesso conosciamo la sofferenza che inevitabilmente si vive in quei luoghi, condizione che si acuisce quando prevale l’isolamento, o le condizioni di vita non rispettano alcuni standard minimi o, peggio, quando ci sono fenomeni di abusi e maltrattamenti.
Per questo ci siamo interrogati davanti alle notizie che riguardano la situazione di una nostra concittadina, Ilaria Salis, reclusa in un carcere ungherese. Le notizie giunte dagli organi di stampa, dai suoi legali e dalla sua famiglia sono preoccupanti: celle malsane ed infestate da topi e parassiti, difficoltà ed impedimenti nei contatti con i familiari, carenze igieniche e di cibo.
Non saremo noi ad entrare nel merito del reato contestato ad Ilaria Salis, a questo penseranno i suoi legali. Quanto chiediamo è di attivare la nostra rete diplomatico-consolare per fornire assistenza alla detenuta e curare i contatti con la sua famiglia. Vi domandiamo inoltre di utilizzare i vostri buoni uffici con il Governo magiaro perché sia garantito un giusto processo ad Ilaria Salis e per favorire il trasferimento in Italia in base alla Convenzione di Strasburgo, qualora si arrivasse ad una condanna della nostra concittadina.
In ultimo, chiediamo di voler ascoltare la famiglia di Ilaria Salis, la sofferenza che esprime per la figlia reclusa in difficili condizioni ma anche la fiducia con cui si rivolge alle autorità italiane perché si adoperino a trovare una risposta che sia rispettosa al contempo delle competenze nazionali e dei diritti individuali.
Samuele Ciambriello, Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Regione Campania
Doriano Saracino, Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Regione Liguria
Francesco Maisto, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Milano.
Alessandra Gaetani, Garante per i diritti delle persone private della libertà personale, Comune di Como
Antonio Bincoletto, Garante dei diritti delle persone private o limitate nella libertà, Comune di Padova
Antonio Palmese, Garante dei diritti delle persone detenute e private della libertà personale, Comune di Napoli
Bruno Mellano, Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Regione Piemonte
Francesco Terranova, Garante delle persone private della libertà, Comune di Cosenza
Giovanni Villari, Garante per i diritti delle persone private della libertà personale, Comune di Siracusa
Giuseppe Caforio, Garante delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale, Regione Umbria
Irene Testa, Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Regione Sardegna
Laura Cesaris, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, Provincia di Pavia
Luciano Giacobbe, Garante dei diritti dei detenuti e delle persone private della libertà personale, Comune di Catanzaro
Luisa Ravagnani, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, Comune di Brescia
Marco Solimano, Garante delle persone private della libertà, Comune di Livorno
Maria Mancarella, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, Comune di Lecce
Monica Gallo, Garante dei diritti delle persone private della libertà, Comune di Torino
Piero Rossi, Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà, Regione Puglia
Sonia Caronni, Garante per i diritti delle persone private della libertà personale, Comune di Biella
Stefano Anastasia, Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Regione Lazio
Valentina Calderone, Garante delle persone private della libertà personale di Roma capitale
Valentina Farina, Garante delle persone private della libertà personale, Provincia di Brindisi
COMUNICATO STAMPA
NON MEDAGLIE PER MADRI DETENUTE MA CASE PROTETTE.
CIAMBRIELLO: "IN CAMPANIA 6 DONNE CON 6 BIMBI. BENE COMUNE QUARTO" (DIRE) Napoli, 6 dic. - "In questo momento in Italia abbiamo 25 donne con 25 figli, in carcere. A Lauro ci sono sei donne, tre italiane e tre straniere, con sei figli. In merito a questo disegno di legge del Consiglio dei ministri nutro delle perplessità, mi auguro ci sia un dibattito ampio sul tema. L'articolo 3 della Costituzione dice che siamo tutti uguali davanti alla legge, io non dico che una donna incinta o che ha un figlio piccolo se ha commesso un reato deve ricevere una medaglia, dico di darle gli arresti domiciliari in una casa protetta dove questo figlio non rischi in prima persona. Non chiediamo una sorta di immunità parlamentare o impunità legislativa". Lo dice il garante dei detenuti della Regione Campania, Samuele Ciambriello, a margine della presentazione nel Consiglio regionale della Campania del volume curato dall'ex parlamentare Paolo Siani 'Senza colpe. Bambini in carcere'. "Due delle donne con figli a Lauro - prosegue - potrebbero uscire, ma io non riesco a trovare una comunità di accoglienza in Campania per loro. La legge è stata finanziata da due anni e in Campania abbiamo sulla carta 250mila euro all'anno per tre anni da destinare a queste strutture per l'accoglienza. L'unica proposta che mi è piaciuta - conclude Ciambriello - l'ha lanciata il Comune di Quarto che in un bando pubblico su un bene confiscato ha deciso di affidarlo a enti del terzo settore per realizzare proprio un centro per detenute madri, senza fissa dimora o con problemi".
COMUNICATO STAMPA
La salute mentale nelle carceri, le misure alternative nelle carceri per coloro che soffrono di disturbi psichici, le articolazioni psichiatriche nelle carceri, le R.E.M.S. sono i temi del convegno organizzato dal Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Samuele Ciambriello e dalla Conferenza Nazionale dei Garanti territoriali che si terrà presso il Consiglio regionale della Campania, Venerdì 10 Novembre al Centro direzionale (NA), isola F13 (Aula G. Siani), dalle ore 9.30 – 14.00.
Dopo i saluti istituzionali del Presidente del Consiglio Regionale On. Gennaro Oliviero e dell’Avvocato Francesco Zaccaria, Presidente Associazione Italiana Giovani Avvocati di Napoli, interverranno: Patrizio Gonnella, Giuseppe Nese, Maria Carla Covelli, Franco Corleone, Pasquale Iannotta e Giuseppe Acampa.
I lavori della prima mattinata presieduti dal Garante Samuele Ciambriello, saranno conclusi dal Prof. Stefano Anastasia portavoce Conferenza nazionale dei Garanti territoriali.
Dopo un coffee break, alle ore 12.00, ci sarà la seconda parte del convegno: un confronto a più voci tra Luisa Russo, Francesca De Marinis, Nicola Palmiero, Lucia Castellano, Antonio Postiglione ed Enrico De Notaris.
A questi lavori le conclusioni sono affidate al Prof. Mauro Palma, Garante nazionale delle persone sottoposte a misure restrittive e private della libertà personale.
Il Garante campano Samuele Ciambriello dichiara: “Disagio psichico e carcere: un argomento particolarmente complesso e rilevante destinato ancora a non far rumore, se non quando la cronaca lo riporta alla ribalta. C’è una situazione che fotografa il malessere in carcere con un utilizzo sempre più diffuso di psicofarmaci. Il malato psichico non può entrare in carcere, ma entra perché ha commesso reati anche gravi, e allora bisogna spostare l’attenzione su due punti: come curarlo meglio in carcere e come aumentare le misure alternative per questi diversamente liberi. Di questo discuteremo durante questa giornata e anche come oltre ad evitare ricoveri impropri in carcere, potenziare i servizi psichiatrici territoriali”
COMUNICATO STAMPA
VISITA DEL GARANTE CAMPANO CIAMBRIELLO ALLA R.E.M.S. DI CALVI RISORTA:
“SULLA SALUTE MENTALE OCCORRE CONCRETEZZA E CORAGGIO”
In Italia ci sono 30 REMS che ospitano 632 persone. In Campania ci sono 2 REMS una a San Nicola Baronia e una a Calvi Risorta ed ospitano 40 persone. In lista di attesa in Italia per andare nelle Rems ci sono 675 persone, di queste, 42 illegalmente recluse all’interno di ben 25 carceri, senza titolo detentivo.
In Campania 72 sono le persone (libere o in libertà vigilata) in lista di attesa che attendono da tempo di andare nella REMS., 11 sono prioritari di cui 1 ristretto presso il carcere di Secondigliano e l’altro ristretto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.
“Questi dati oltre a indignarci invitano le Istituzioni ai vari livelli a portare a compimento la Riforma che ha abolito gli OPG. Bisogna completare questo percorso con uno sforzo di concretezza e di coraggio e mettere al centro la salute mentale nella sua complessità socio-sanitaria. Basta con i discorsi ideologici! C’è la necessità, visto il tempo medio di attesa per l’ accesso alle REMS, le richieste infinite di accesso e la scelta del Consiglio Regionale di aprire sia una nuova REMS a Napoli di aprire nuove progettualità sull’argomento. Occorre verificare anche con le SIR e le Comunità di accoglienza altre risposte e nuove prospettive per la soluzione del problema è anche sulla cura e il reinserimento sociale delle persone con disturbi psichici presenti nelle carceri. Farlo ora già è tardi.”, così denuncia il Garante campano delle persone private della libertà personale Samuele Ciambriello all’uscita della REMS di Calvi Risorta (CE) dove oggi si è tenuta una iniziativa con gli ospiti ristretti della REMS: la consegna degli attestati di partecipazione al Progetto di inclusione sociale “Ricette di cucina” realizzato dalla cooperativa “Per Voi”. Il progetto di questi percorsi di inclusione socio lavorativo è stato realizzato grazie ai finanziamenti di Cassa Ammenda e della Regione Campania in collaborazione con l’Ufficio Regionale del Garante, del PRAP e del UEPE.
Erano presenti all’iniziativa di oggi, la dott.ssa Rosa Fusco dirigente della REMS di Calvi Risorta, la dott.ssa Mariastella di Mauro del UEPE di Caserta,il Prof. Angelo Sano dell’Istituto Alberghiero IPSSART di Teano e la responsabile della Cooperativa sociale “Per Voi” la dott.ssa Gabriella Criscione la quale ha dichiarato : “L’importanza di questi progetti si basa sulla necessità che queste iniziative che si realizzano per queste persone con deficit psichiatrico, li faccia sentire utili e soprattutto responsabili in un progetto di inclusione sociale”.
Il Garante campano Ciambriello dopo aver consumato un pasto preparato dagli ospiti con il loro chef-maestro ha consegnato loro gli attestati di partecipazione dicendo: “ Ringrazio sia la cooperativa “Per Voi” sia gli operatori della Rems per la loro fattiva collaborazione. Mi auguro che queste iniziative si possano ripetere, mi auguro altresì che L Asl metta a disposizione della struttura degli operatori ludico ricreative assistenziali che consentono loro di poter svolgere all’ interno della REMS attività ludico ricreative e fuori dalla REMS delle passeggiate.
Così come mi auguro che la Soresa possa fare con la ditta appaltatrice per la colazione, il pranzo e la cena un capitolato diverso che rafforzi e migliori la qualità del servizio.”
COMUNICATO STAMPA
Visita del Garante campano Ciambriello all’I.P.M. di Airola
“Il diritto al lavoro fondamentale per l’inclusione sociale dei ristretti. No alla chiusura totale del carcere di Airola”
Oggi il Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Samuele Ciambriello si è recato in visita presso il Carcere Minorile di Airola dove attualmente si trovano 30 ristretti; ha visitato la sezione art 21 dove ci sono 8 minori che escono dall’IPM per svolgere lavoro all’esterno, successivamente il Garante ha incontrato gli altri detenuti, alcuni dei quali erano impegnati nell’ attività di cura dell’Orto sociale, promosso dalla Cooperativa sociale ICare.
Insieme alla responsabile dell’area educativa Cinzia Comune ed al Comandante Alessandra Iandiorio il Garante campano si è trattenuto a pranzo con i ragazzi.
“Sul carcere minorile di Airola spesso leggo delle notizie non vere: ho potuto notare che i lavori di ristrutturazione sia per gli spazi interni ed esterni dell’Istituto per cui sono stati stanziati 15 milioni di euro, vengono strumentalizzati per far chiudere definitivamente l’istituto penale di Airola e mi chiedo dove andrebbero gli agenti, gli amministrativi, i ragazzi, gli educatori? Io mi auguro che pur facendo i lavori di ristrutturazione, la sezione dedicata ai ristretti in articolo 21 , dei semiliberi non venga chiusa e che questi lavori vengano effettuati gradualmente, una sezione alla volta, senza chiudere totalmente l’istituto altrimenti si ci sarebbe la deportazione dei detenuti e dei detenenti. Mi fa piacere sapere che 8 minori in art. 21 escono dall’Istituto per svolgere attività lavorative tra gli artigiani di Airola, purtroppo svolgono queste attività gratuitamente! Mi auguro che ci siano occasioni di lavoro retribuito perché il diritto al lavoro, con una retribuzione anche dignitosa, aiuta ad un reinserimento sociale dei ragazzi i quali posso usufruire del denaro guadagnato per l’acquisto dei beni all’interno del carcere, per la spesa settimanale, ma soprattutto perché un lavoro retribuito è un riconoscimento sociale. Il lato positivo è che questi ragazzi vengono accolti dalla comunità civile di Airola. Questi adolescenti a metà, gradualmente inseriti sia in attività interna che esterna al carcere, devono recuperare anche il senso di responsabilità spesso pensano che tutto gli sia dovuto e a questo fa da contrappeso che nel mondo esterno, nella così detta società civile, si pensa che anche per questi ragazzi, adolescenti a metà, devono essere gettate le chiavi, sono entrambi atteggiamenti negativi”. Così il Garante campano Samuele Ciambriello all’uscita del carcere di Airola.