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20221129 095745Convegno su “Detenuti e lavoro: buone prassi e criticità”, martedì 29 novembre nel carcere di Secondigliano

 
Il Garante campano: «Ho pensato di promuovere questo incontro per riflettere ed avanzare proposte su un tema assai importante per chi vive la condizione della carcerazione»
 
È stato organizzato per martedì 29 novembre, a partire dalle ore 9:30, nella Casa circondariale di Secondigliano, il convegno dal titolo “Detenuti e lavoro: buone prassi e criticità”, promosso dal Garante campano delle persone private della libertà personale, in collaborazione con l’Osservatorio regionale sulla detenzione e il carcere “Pasquale Mandato”.
L’evento, che si pone come una riflessione a più voci sulla delicata questione del lavoro in carcere e, più in generale, per le persone private della libertà personale, vedrà la partecipazione di un importante numero di relatori, che porteranno il racconto della loro esperienza di sperimentazioni di integrazione lavorativa in Campania. Racconteranno il proprio vissuto anche alcuni dei ristretti impegnativi in attività lavorativa muraria ed extramuraria.
Nel corso dell’evento, verrà presentato il Polo Arti e Mestieri, che sorgerà proprio nel penitenziario di Secondigliano.
Il Garante Ciambriello: «Il tema del lavoro nel carcere è avvertito come un problema dalla popolazione detenuta. Il lavoro è una delle prime forme di dignità, per questo, da tempo, nella mia qualità di Garante, mi sono impegnato per sperimentare progetti che potessero offrire ai detenuti un’ulteriore possibilità di reintegrazione e risocializzazione, attraverso borse lavoro e accordi con enti e società, che hanno preso in carico detenuti, che oggi escono liberamente per andare a lavorare. Credo ci sia un forte bisogno di confronto su tale tematica: il lavoro è un diritto per ogni essere umano, lo sancisce la nostra Costituzione. Anche chi è privato della libertà personale deve vedersi riconosciuto questo diritto, a prescindere se poi il lavoro venga svolto tra le mura del carcere o all’esterno».
 
Angela Sarnataro
Giornalista e Social Media Manager
 

“DETENUTI E LAVORO: BUONE PRASSI E CRITICITÀ”

Riflessione comune per trattare un tema centrale nella vita carceraria
PRESENTAZIONE POLO ARTI E MESTIERI
29 novembre 2022 \ h. 9.30
Centro Penitenziario di Napoli Secondigliano “Pasquale Mandato”
Via Roma Verso Scampia, 350, 80144 Napoli NA
Il Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, in collaborazione con l’Osservatorio
regionale sulla detenzione e la Casa Circondariale “Pasquale Mandato” - Secondigliano
 
Scarica locandna
 

PHOTO 2022 11 22 14 35 44Il Garante Samuele Ciambriello: "Non parliamo solo di detenuti, ma di tutte quelle persone che di fatto subiscono una limitazione della libertà"

 
Napoli 22 novembre 2022 - "Questa mattina abbiamo presentato in Consiglio regionale il “Report sul: Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO), a cura dell’Ufficio del Garante Regionale delle persone private della libertà personale della Campania, e l’associazione “Psichiatria Democratica”. "Nello specifico, nel 2021, – osserva il garante campano – i casi ammontano a 2911, di cui ricoverati per il Trattamento Sanitario obbligatorio sono 596 (distinti tra 374 uomini e 22 donne). L’offerta di posti letto nei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura della Regione Campania risulta inadeguato su tutto il territorio regionale, il rapporto di 0,20 posti letto ogni 10.000 abitanti è, con tutta evidenza, lontanissimo dal rapporto previsto di 1 posto letto ogni 10.000 abitanti. Le Asl che risultano essere le più carenti sono (ASL Napoli 1 Centro, Asl Napoli 2 Nord, Asl Napoli 3 Sud). Secondo Ciambriello «è possibile affermare che l’attuale offerta del Servizio Sanitario Nazionale è assolutamente inadeguata alle necessità della popolazione, e che l’attuale situazione sanitaria non ha fatto che amplificare una carenza preesistente".
 
“Grazie al supporto dell’associazione “Psichiatria Democratica” lungo l’anno 2021 è stato avviato un lavoro di ricerca per evidenziare i punti di forza e di debolezza dell’intera struttura regionale di medicina mentale, circoscritto al trattamento sanitario obbligatorio e volontario. La pubblicazione si inserisce in un percorso di studio e approfondimento sui temi più attuali della realtà carceraria e dei luoghi in cui vi è la privazione della libertà personale, in cui l’Ufficio del Garante è impegnato e che ha visto, finora, la produzione di opuscoli e quaderni su carcere, il tema dei suicidi, dell’affettività e della tutela dei minori". A dirlo è Samuele Ciambriello a margine della presentazione del “Report su: Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) che ha visto la partecipazione di Carmela Fiola – Presidente della Commissione Permanente Istruzione e Cultura, Ricerca scientifica e Politiche Sociali; Salvatore Di Fede – Medico Psicoterapeuta e Segretario Nazionale Psichiatria Democratica; Emilio Lupo – Psichiatra e Responsabile Nazionale dell’organizzazione di Psichiatria Democratica e Mario Tolvo – Dirigente tecnico sociologo Dipartimento di Salute Mentale Settore Flussi informativi ASL Napoli 1 Centro. Il garante Ciambriello sottolinea che con il termine Trattamento Sanitario Obbligatorio (Tso) si intendono una serie di interventi sanitari che possono essere applicati in caso di motivata necessità ed urgenza e qualora sussista il rifiuto al trattamento da parte del soggetto che deve ricevere assistenza.
 
"Non pensiamo alla salute mentale da ragioniere, pensando ai costi, ma ai benefici e gli aspetti sociali di inclusione. Il detenuto perde la libertà ma non i diritti e la dignità, in primis la tutela della salute. Mi preme ringraziare il garante Ciambriello per l'attenzione che ha creato sul carcere" A dirlo è la Presidente della Commissione Permanente Istruzione e Cultura, Ricerca scientifica e Politiche Sociali Carmela Fiola.
 
“Il sociologo Mario Tolvo che ha presentato la ricerca di Psichiatria Democratica: "Alcuni dati salienti della ricerca confermano realtà consolidate: pochi posti letto, prevalenza di uomini su donne, prevalenza dei Tsv sui Tso, pochissimi minori, prevalenza delle psicosi e dei disturbi”.
 

SI 20221122 152416Carcere Benevento: i detenuti lavoreranno alla Caritas

 
Napoli 22 novembre 2022 - Protocollo d'intesa tra la struttura detentiva, la Caritas diocesana e il Garante dei ristretti market, il front office, il dormitorio e la mensa della Caritas diocesana di Benevento: sono solo alcuni dei servizi in cui lavoreranno i detenuti della casa circondariale di Contrada Capodimonte. Un modo per applicare praticamente una “giustizia riparativa” ed evitare la recidiva.
Un obiettivo possibile grazie ad un protocollo d'intesa firmato questa mattina presso la struttura detentiva di via Novelli, dal direttore Gianfranco Marcello, dal Garante Campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Samuele Ciambriello e dal direttore della Caritas diocesana di Benevento, Pasquale Zagarese.
L'azienda carcere è fallita se il 70% dei detenuti vi fa ritorno – ha esordito Ciambriello -. Il 30% che non vive la recidiva lo fa grazie ad iniziative come queste. Si salva chi, in carcere, incontra una cooperativa, un volontario, la chiesa, un corso di formazione professionale, una rieducativa che spende su di loro e mi auguro – dettaglia ancora - anche qualche magistrato di sorveglianza più utopista e benevolo nel rischiare anche queste forme di misure alternative al carcere. Sono forme di inclusione sociale dal valore non quantificabile – prosegue Ciambriello -. Non c'è buonismo ma il tentavo concreto di far vivere davvero l'articolo 27 della Costituzione che dice che le pene e il carcere servono a rieducare. E dunque – conclude – questo percorso permette di avviare quel procedimento di risarcimento verso la società che hanno lacerato e offeso con una sorta di giustizia riparativa”.
La chiesa: un segno tangibile di vicinanza ai detenuti
“Si tratta del primo atto in uscita della Caritas a livello sociale – rimarca invece il direttore Pasquale Zagarese -. C'era già qualcosa in passato ma dal primo agosto abbiamo interrotto le collaborazioni di servizio di lavoro con il Consorzio Sale della Terra, che era uno degli attori della vecchia convenzione, di qui l'esigenza di ricominciare. E' nostra intenzione, come Chiesa, dare un segno di prossimità e vicinanza a chi è detenuto e permettere loro di riavere una libertà partecipata”.
 
Il direttore del carcere Marcello: patto vitale per il reinserimento
 
“Continuiamo a puntare su tutte le risorse per il reinserimento sociale dei detenuti – ha concluso il direttore del carcere, Gianfranco Marcello -. Benevento ha un'alta percentuale di detenuti di alta sicurezza che possono uscire difficilmente dall'istituto ma per i detenuti comuni la convenzione che firmiamo oggi con la Caritas è vitale. Indispensabile è pure la collaborazione con il garante che mette a disposizione anche risorse regionali. Presto estenderemo il progetto anche al reparto femminile che, recentemente, ha vinto un premio nazionale per un progetto di aiuto ai bambini dell'Africa per i quali le detenute hanno realizzato cappellini e copertine per tenerli a caldo quando mancano le incubatrici. Insomma – ha concluso - non tralasciamo alcuna strada per rendere possibile un reinserimento, abbattendo la recidiva”.
 

20221117 120550GARANTE DETENUTI: “PAROLE IN LIBERTA’”, PROGETTO CON IL QUOTIDIANO “IL MATTINO”

 
Napoli, 17 novembre 2022 – “Parole in Libertà”: il progetto, promosso dal Garante campano dei detenuti, dalla Fondazione Polis e dalla Fondazione Banco di Napoli, insieme con il quotidiano “Il Mattino”, con il quale un gruppo di detenuti delle due carceri napoletane di Poggioreale e di Secondigliano potranno scrivere articoli giornalistici che saranno pubblicati dal quotidiano napoletano. Stamani la Conferenza di presentazione del Protocollo d’intesa, nella sala “Caduti di Nassiriya” della sede del Consiglio regionale della Campania, con la partecipazione del Presidente del Consiglio regionale della Campania, Gennaro Oliviero, dell’assessore regionale alle Politiche sociali, Lucia Fortini, del Garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello, del presidente di Fondazione Polis Don Tonino Palmese, del presidente di Fondazione Banco di Napoli Francesco Caia, del direttore responsabile de “Il Mattino”, Francesco De Core, del direttore del carcere di Poggioreale Carlo Berdini, e di quello di Secondigliano Giulia Russo.
“E’ un’iniziativa importante che va nella direzione di potenziare il fine rieducativo della pena e di reinserimento sociale del detenuto puntando sulla cultura, sulla creatività, rafforzando il collegamento tra il mondo carcerario e quello esterno” – ha sottolineato Oliviero.
“Questo progetto si inserisce nelle iniziative volte ad andare ‘oltre il carcere’ per fare in modo che il percorso che i detenuti vivono nei penitenziari sia sempre più improntato ad acquisire nuove conoscenze e competenze, a tenere stretto il legame con la società e con il mondo esterno, che è fondamentale affinchè la pena sia davvero rieducativa” – ha sottolineato Ciambriello-
“’Parole in libertà è un progetto cui teniamo molto che apre una detenuti una finestra sul mondo con una pagina del Mattino dedicata ai loro articoli una volta a settimana per esprimere le loro impressioni e commenti sui fatti del mondo” – ha aggiunto De Core.
 

SI 20221109 13000408/11/2022 - Istituto minorile di Airola: incontro per attivare l’indirizzo alberghiero e potenziare l’istruzione di base per gli stranieri

 
Il Garante campano Ciambriello: «Airola ha buone esperienze di detenuti in lavoro esterno, ma mancano insegnanti e un’adeguata istruzione per gli stranieri»
 
Nella giornata di oggi, il Garante campano delle persone private della libertà personale ha incontrato la direttrice dell’Istituto minorile di Airola, Marianna Adante, il comandante, Alessandra Iandiorio, il dirigente CPIA, Antonella Gramazio, il coordinatore dell’area tecnica del carcere, Enza Comune per un confronto programmato finalizzato ad ampliare l’offerta formativa per i giovani ristretti.
In particolare, è emersa l’importanza di attivare un indirizzo alberghiero all’interno dell’istituto di pena, con i due percorsi di enogastronomia e sala. Ancora, l’incontro è stato orientato verso una riflessione che mette al centro gli stranieri ristretti, sempre più in aumento e che, all’arrivo in Istituto, si mostrano con gravi carenze linguistiche, quindi una incapacità comunicativa, che rende complesso il trattamento. A loro, si aggiungono i giovani italiani che, provenendo La proposta, quindi, è stata quella di potenziare l’offerta di istruzione di base.
Così il Garante Ciambriello: «Con l’incontro di oggi abbiamo raggiunto un importante obiettivo. Il carcere minorile di Airola ha buone prassi, specie riguardo il lavoro esterno dei detenuti; buone esperienze che devono essere potenziate e, soprattutto, rinnovate alla luce di una serie di scadenze, che potrebbero far rallentare questa bella realtà. Mi dispiace che non si possa parlare solo di buone prassi: oggi, al mio arrivo in Istituto, ho saputo dagli stessi ristretti, che ho incontrato a colloquio individualmente, che manca da mesi l’acqua calda. La direzione, immediatamente dopo la mia segnalazione, mi ha già comunicato che, nelle prossime ore, il problema sarà risolto. Investire sui minori resta una priorità, in quanto incamminarli verso una concreta rieducazione e risocializzazione equivale ad abbassare recidive e, al contempo, offrire possibilità di un riscatto sociale, che deve passare necessariamente attraverso l’istruzione e il lavoro».
 

IMG 20221105 WA002907/11/2022 - “Incanto nelle carceri di Bellizzi Irpino e Lauro”


Il Garante Ciambriello: “la musica come terapia dell’anima e risveglio dell’emozioni”.
 
“La musica regala emozione e momenti di inclusione sociale, questi momenti che organizzo negli istituti penitenziari sonooccasioni di leggerezza che allontanano dal torpore e quel senso di solitudine proprio delle carceri”.
 Samuele Ciambriello, Garante Campano dei detenuti,commenta all’uscita degli istituti ove ha promosso con il ,gruppo musicale “INCANTO” diretto dalla maestra Luciana Mazzone, uno spettacolo musicale con un repertorio multietnico e classico napoletano. Nella casa circondariale di Avellino, l’evento ha coinvolto una platea di cento ristretti di cui quattordici della sezione femminile.
Hanno presenziato, oltre al garante, la direttrice Concetta Felaco e il comandante Giovanni Salvati.
Dopo lo spettacolo nell’istituto Avellinese, Il Garante e la direttrice si sono poi recati all’ istituto a custodia attenuata per detenute madri di Lauro, anche qui, è stato replicato lo stesso spettacolo per le dodici donne e i loro undici figli.
Dopo lo spettacolo il garante ha condiviso un pranzo con le ristrette, i loro figli, il coro musicale e le volontarie.
Il Garante Ciambriello: “Ringrazio il coro composto dalle 18 donne che hanno coinvolto tutti i detenuti, organizzo spesso e volentieri attività culturali e musicali perché ritengo che la musica e il teatro siano momenti di aggregazione che migliorano le relazioni umane, la musica è terapia dell’anima e collante sociale .E’ importante sottolineare che finalmente la prossima settimana cominceranno i lavori del capo sportivo e il restyling dei sanitari per i 529 detenuti di cui 29 donne dell’istituto penitenziario di Avellino”.
La direttrice del coro Luciana Mazzone, entusiasta dell’esperienza ha dichiarato : “Portare il coro Incanto in contesti di educazione informale e non formale, vuol dire sostenere e confortare i ristretti, utilizzando il canto come forma di auto analgesia”.
 
Angela Sarnataro
Gioralista e Social Media Manager
 

IMG 20221024 140805 30403/11/2022 - Il Garante dei detenuti Samuele Ciambriello presenta in Consiglio regionale la relazione semestrale sui dati delle carceri campane

Il mondo carcerario campano ha pagato un prezzo alto per la pandemia in termini di vite. L’emergenza coronavirus ha acuito ulteriormente le già gravi problematiche della realtà carceraria, a cominciare dal sovraffollamento, ed ha evidenziato la necessità di ricorrere a misure alternative al carcere”. Il tema emergenziale che emerge dalla relazione semestrale è quello della tossicodipendenza; su 6853 detenuti, 1356 sono tossicodipendenti, il 60% dei nostri detenuti utilizza psicofarmaci. Il diritto alla salute dei detenuti resta un grave problema, così come quello del sovraffollamento. Basta pensare che il numero totale dei detenuti presenti nelle carceri della Calabria, 2104, coincide con quello dei soli detenuti nel carcere di Poggioreale”. È quanto affermato del Garante campano delle persone sottoposte a misura restrittiva della libertà personale, Samuele Ciambriello, che, stamani, ha presentato la Relazione semestrale 2022 sullo stato della detenzione in Campania, nell’Aula del Consiglio Regionale della Campania.
 
La relazione è stata introdotta dall’intervento del Presidente del Consiglio regionale della Campania, Gennaro Oliviero, e dal portavoce della Conferenza nazionale dei Garanti regionali e territoriali, Stefano Anastasia. Tra i presenti in Aula: Carmine Renzulli, procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, Elisabetta Garzo, presidente del Tribunale di Napoli, Patrizia Mirra, presidente del Tribunale di sorveglianza di Napoli, alcuni direttori delle carceri, tra cui il Colonnello Rosario Del Prete del carcere militare di Santa Maria Capua Vetere, rappresentati delle associazioni di volontariato e alcuni Consiglieri regionali.
 
«Per quanto riguarda la sanità per i detenuti, essa resta un’altra grande emergenza del sistema carcerario, basta riflettere su un solo dato: per 6853 detenuti ci sono solo 55 posti letto negli ospedali della Campania. Occorre intervenire per risolvere questo grave problema, ad esempio spostando, laddove possibile, le prestazioni sanitarie in carcere. In generale, puntare sulle misure alternative al carcere e sulla depenalizzazione, su un modello che limita il carcere solo ai casi più gravi e che lo finalizza alla inclusione sociale. Il Pnrr prevede notevoli fondi assegnati alle carceri, una circostanza positiva che, però, in assenza di una programmazione, rischia di essere vanificata, inoltre i 14 milioni del Provveditorato delle opere pubbliche inspiegabilmente non sono stati impiegati, come previsto, per il carcere di Poggioreale. Occorre puntare sulle misure alternative alla detenzione e su un a maggiora presenza di personale di supporto, volontari ed operatori, che possano contribuire allo svolgimento di quelle attività che sono fondamentali per il reinserimento sociale dei detenuti».
 
Ha continuato il Garante del Lazio e Portavoce della Conferenza nazionale dei garanti regionali e territoriali, Stefano Anastasia: «In un semestre l’ufficio del Garante ha potuto incontrare 628 detenuti; ciò evidenzia l’importanza di questo ruolo, che consente di collegare le carceri con le istituzioni e con la società e di far emergere le principali problematiche del mondo carcerario e di risolverle, in questo senso è importante una visione politica che non punti esclusivamente sulla penalizzazione e che abbia una forte sensibilità sul tema del fine rieducativo della pena e sull’obiettivo del reinserimento sociale del detenuto».
 
Il Presidente del Consiglio regionale della Campania, Gennaro Oliverio ha commentato: «Il dato emerso dalla relazione semestrale del Garante dei Detenuti, ovvero il numero dei detenuti tossicodipendenti nelle nostre carceri, 1356 ovvero uno su tre, è esplosivo e sottolinea una grave emergenza della nostra realtà carceraria che si unisce a quelli del sovraffollamento e delle prestazioni sanitarie. Come Istituzioni e come politica dobbiamo intervenire per la risoluzione di queste emergenze per rendere il carcere un luogo dove vengono garantiti i diritti fondamentali della persona e per finalizzarlo al recupero dei detenuti e al loro reinserimento sociale».

 

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