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IMG 20230406 WA0027COMUNICATO STAMPA


Pranzo pasquale presso l’Istituto a Custodia Attenuata per detenute madri di Lauro.
 
Napoli, 07/04/2023 - Il Garante Ciambriello: “Madri e detenute è un ossimoro, una contraddizione”
“Dobbiamo tutelare i bambini che durante l’età infantile - fase decisiva per il loro sviluppo psicofisico - sono costretti a vivere in un carcere.
I minori incontrati oggi, insieme alle loro mamme, presso l’Istituto a Custodia Attenuata per detenute madri di Lauro, potrebbero sviluppare diverse difficoltà, tra le quali, la gestione delle emozioni, un senso di inadeguatezza e forma di aggressività dovute alla permanenza in un luogo chiuso, alla mancanza di attività ludiche e ricreative, all’assenza di stimoli, nonché allo scarso sviluppo di relazioni interpersonali”, così dichiara Samuele Ciambriello, Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, all’uscita dal carcere situato in provincia di Avellino.
Nell’ICAM, che ospita 10 donne e 11 bambini, si è tenuto quest’oggi il pranzo pasquale nella festività del giovedì santo organizzato dal Garante.
Il menù prevedeva un antipasto composto da casatiello, salumi, formaggi, pizza di scarole, gnocchi alla sorrentina e per finire pastiera, graffe e le uova di cioccolato per regalare un sorriso ai bambini.
Erano presenti, oltre alle volontarie e allo Staff del Garante, anche il consigliere regionale della Campania Diego Venanzoni.
In tutta Italia sono 24 i bambini costretti a trascorrere la loro vita in Istituto penitenziario insieme alle madri detenute.
Infine, Ciambriello avanza una richiesta alle Istituzioni: “Questo Istituto ha bisogno di un pediatra a tempo pieno, di un incremento del personale e di agenti di polizia penitenziaria donne, nonché di promuovere attività ludiche per i bambini all’esterno del carcere”.
La direttrice dell’ICAM di Lauro, Concetta Felaco, ha dichiarato: “Rivolgo un vivo apprezzamento all’iniziativa promossa dal Garante Regionale, sempre attento e vicino ai bisogni di una realtà particolare come quella dell’ICAM di Lauro. La presenza dei bambini in tenera età che condividono la situazione penitenziaria della propria madre è senza dubbio uno degli aspetti più complessi e difficili di questa peculiare forma di gestione che deve focalizzarsi sulla prioritaria necessità di salvaguardare il loro benessere psicologico. Bisognerebbe, altresì, focalizzarsi sulle loro esigenze di crescita e formazione, in un contesto che si cerca di rendere il più confortevole e con il minor impatto possibile con la realtà del carcere”.
 

Tenuta stamattina la conferenza stampa di presentazione del protocollo d’intesa tra il Carcere di Benevento, la Rete “Sale della Terra” e il Garante Campano dei Detenuti

 
Napoli, 31/03/2023 - L’obiettivo condiviso è di cambiare la visione del mondo carcerario riducendo la distanza tra detenuti e società esterna, attraverso la collaborazione tra carcere e associazioni, finalizzate al reinserimento delle persone in misura alternativa alla detenzione. Angelo Moretti ha affermato la necessità di creare le condizioni affinché la città si prenda cura della pena e la disponibilità della Rete Sale della Terra di porsi come ponte tra carcere e società esterna. Secondo il Direttore del Carcere di Benevento il protocollo d’intesa è un’ottima occasione per rafforzare la collaborazione in atto e fornire possibilità di reinserimento socio-lavorativo per i detenuti.
«Oggi siamo qui per continuare l’opera che meritoriamente abbiamo intrapreso sia con il Garante dei Detenuti, Samuele Ciambriello, sia con tutte le associazioni e gli enti di Benevento, cioè quella di rompere o, perlomeno, attenuare la separatezza tra il carcere e la società – ha dichiarato il Direttore della Casa Circondariale di Benevento, Gianfranco Marcello, nel corso della Conferenza Stampa odierna presso la Casa Circondariale di Benevento - Senza la società esterna sostanzialmente il carcere perde la propria funzione: noi siamo qui per fare un servizio alla società e quindi questo impegno delle associazioni è basilare.
In questo senso è davvero meritorio l’impegno pluri-decennale della Rete “Sale della Terra”, che è stata sempre vicina al carcere di Benevento e alle persone detenute.
Il protocollo che oggi firmiamo è un protocollo quadro, che va da una collaborazione generale con l’istituzione ma è anche finalizzato, laddove si siano detenuti meritevoli di misura alternativa, per l’inserimento lavorativo presso la Rete “Sale della Terra”».
«Dal 2003 siamo attivi come Rete, prima di nascere come Consorzio – le parole di Angelo Moretti, Presidente della Rete “Sale della Terra” - per la presa in carico personalizzata delle persone in misure detentive ed in misure alternative. È giusto ricordare, infatti, che la nostra prima collaborazione avvenne grazie all’istituzione del CSSA - Centro Servizi Sociali per Adulti - diretto dalla dottoressa Marisa Bocchino, poi divenuto UEPE - Ufficio Esecuzione Penale Esterna - con cui ancora oggi ci interfacciamo stabilmente per le progettazioni personalizzate. Con questo protocollo firmiamo la continuità, l’impegno a continuare il nostro lavoro di sempre e a consolidare la nostra idea che il muro di cinta tra carcere e città debba essere il più basso possibile.
Dobbiamo creare le condizioni affinché la città si prenda cura della pena, e per ogni persona che entra nel carcere la città deve pensare cosa si può fare sia per il dopo, per costruire l’inclusione sociale successivamente alla misura detentiva, sia durante la pena, prendendo in carico la persona in misure detentiva. In questo Sale della Terra c’è sempre stata e continuerà ad esserci».
Il Garante Campano dei Detenuti, Samuele Ciambriello, ha rivendicato i risultati raggiunti nell’ambito delle misure alternative e rilanciato la necessità di una nuova visione della pena: «Sono molti i casi di persone detenute che hanno effettuato percorsi di reinserimento socio-lavorativo successo negli ultimi anni. L’obiettivo è sì di creare inclusione sociale, ma non solo: la gente che circonda il carcere deve cambiare lo sguardo e l’idea di cos’è il carcere. Sono occasioni importanti in cui chiediamo anche agli stessi detenuti di darci una speranza. A breve verrà pubblicato un nuovo bando della regione che sta uscendo sulle borse lavoro, oltre a laboratori di formazione negli istituti penitenziari.
Lancio una proposta ai comuni della zona: un bando della Regione Campania, per lavori di pubblica utilità con un piccolo contributo per i detenuti, è in procinto di essere pubblicato: ci auguriamo che, a partire dal Comune di Benevento, ci siano tanti enti locali che prendano in carico queste persone per includerli socialmente».
Ha concluso gli interventi Adele Caporaso, coordinatrice dell’area penale della Rete “Sale della Terra” e Responsabile della Piattaforma Libertà Partecipate: «È un onore per me portare avanti questo impegno, diventata con il tempo anche una passione. Oggi andiamo a confermare quella continuità che c’è da diversi anni tra il carcere e Sale della Terra, con la supervisione del Garante Campano dei Detenuti, che si concretizza in quel lavoro che portiamo avanti, che definirei come missione, di reinserire con più facilita i detenuti nel mondo del sociale. La giornata di oggi rappresenta un’occasione per rincontrarsi, guardarci negli occhi e capire che stiamo andando nella giusta direzione».
 
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FOTO AVERSACOMUNICATO STAMPA del 22/03/2023

 
Il Garante Campano in visita al Carcere ad Aversa
 
Ciambriello: “la casa lavoro va superata”
 
Il Garante Regionale Campano dei diritti delle persone private della libertà personale, Samuele Ciambriello, nell’esercizio delle sue funzioni, si è recato in visita alla Casa di Reclusione di Aversa – F. Saporito –
 
Nel corso della visita ha avuto un colloquio con i detenuti che hanno usufruito delle borse lavoro per lo svolgimento di due laboratori finanziati dalla Regione Campania, dall’Ufficio del Garante e da Cassa delle Ammende, rispettivamente un laboratorio di giardinaggio ed uno sulla genitorialità, tenuti dalla Cooperativa Amira.
 
Successivamente, il Garante, unitamente a due sue collaboratrici, ha assistito agli esami di due detenuti, che hanno aderito, in qualità di archivisti, al progetto di recupero e catalogazione dell’Archivio Storico dell’ex OPG di Aversa, promosso anch’esso dall’Ufficio del Garante e realizzato dalla Fondazione -Giambattista Vico-.
 
Il Garante ha fatto colloqui individuali con alcuni detenuti, per poi raggiungere le due sezioni della Casa Lavoro, che ospita complessivamente 60 detenuti affetti da patologie psichiatriche, anche gravi.
 
All’uscita dal carcere, Ciambriello chiosa: «Ritengo che siano da incrementare in tutti gli Istituti le attività di laboratorio e le attività culturali, ricreative, nonché i percorsi didattici formativi con finalità di risocializzazione dei detenuti, anche e soprattutto per evitare che i detenuti trascorrano l’intera giornata del periodo detentivo all’insegna della noia, della passività, del non far nulla. Le Case Lavoro messe su dal Ministro Rocco nel 1930 vanno superate perché non sono né casa e né offrono lavoro. Sono detenuti come tutti gli altri, perché non è praticata la custodia attenuata. Molti sono affetti da una sofferenza psichica grave; per questi detenuti, così come per tutti gli altri dell’intero carcere, vi è un unico psichiatra, presente con cadenza quindicinale. Si devono assolutamente aumentare le figure professionali di riferimento di pedagogisti, di assistenti sociali, di psicologi e di psichiatri ed assicurare una presenza di questi professionisti in modo più costante».
 

IMG 20230313 WA0009Carceri – Il Garante Campano dei Detenuti Samuele Ciambriello e il Deputato Soumahoro visitano il carcere di Nisida

 
Ciambriello: “Il carcere dovrebbe essere un luogo che privilegia l’aspetto inclusivo piuttosto che un luogo di contenimento”
 
14/03/2023 - Al 15 dicembre 2022, in Italia, in carica al servizio sociale minorile erano presenti 14221 giovani, tra i quali, 6400 sono campani, in particolare della provincia di Napoli. Di questi 14221 minori presi in carico dai servizi sociali, 375 sono detenuti presso i 17 Istituti Penali Minorili. Nello specifico: Nisida ospita il maggior numero di detenuti, 57, di cui 20 immigrati, mentre Airola ne ospita 37, di cui 8 immigrati. Proprio del carcere di Nisida ha parlato il Garante campano delle persone private della libertà personale, Samuele Ciambriello, dopo essere stato in questo Istituto insieme all’Onorevole Aboubakar Soumahoro, Deputato del gruppo misto. All’uscita Ciambriello ha dichiarato:
“È aumentato il numero di adolescenti a metà, che passano dal disagio alla devianza, poi alla microcriminalità: adolescenti fortemente influenzati dalla cultura della criminalità organizzata. Ciò che mi spaventa è la mancanza di consapevolezza del reato. Negli anni ‘80 e ’90 i minori a rischio venivano considerati come soggetti bisognosi di aiuto e di una guida, non solo di una punizione. Oggi la stragrande maggioranza della popolazione considera questi minorenni come una minaccia per la convivenza civile, di conseguenza invoca carcere, custodia, afflizione, repressione”.
Un altro punto focale della riflessione del Garante è l’accudimento e il reinserimento dei giovani detenuti:
“Il carcere dovrebbe essere un luogo che privilegia l’aspetto inclusivo piuttosto che un luogo di contenimento. Il paradosso è che negli istituti penali, come a Nisida, i minori studiano e seguono corsi di reinserimento sociale. Ma tutti gli altri, come quelli che vanno nelle comunità o quelli che hanno l’affidamento in prova o ai servizi sociali, per loro che facciamo? Perché non interveniamo prima su queste vite mozzate da violenza, precarietà economica, affettiva e culturale?”
In Italia 908 ragazzi sono presenti in comunità convenzionate. In Campania attualmente 146, strutture diverse dal carcere. Samuele Ciambriello, nel 1989, fondò sia la Comunità “La Mansarda” a Bucciano, in provincia di Benevento, sia la Comunità “Il ponte”, sopra Nisida, come luoghi alternativi al carcere. Da qui la sua esperienza proficua dall’89 al 2004. In queste due comunità passarono 504 minori.
“Dobbiamo prevenire piuttosto che curare, per garantire un futuro a questi ragazzi: da cittadini liberi, che si devono nutrire non di pane e illegalità, ma di diritti e responsabilità, doveri e felicità”. Così conclude il Garante campano dei detenuti, Samuele Ciambriello.
 

IMG 20230309 WA0050 1068x801Campania, firma protocollo d’Intesa tra il Garante Campano delle persone private della libertà personale Samuele Ciambriello e il dirigente del Centro di Giustizia Minorile e di Comunità Giuseppe Centomani


Ciambriello: “Adolescenti a metà che non si devono nutrire di pane e illegalità ma di diritti e felicità”
 
13/03/2023 - Si è tenuta stamane, presso la Sala Nassyria del Consiglio regionale della Campania, la firma del protocollo di intesa tra il Garante Campano delle persone private della libertà personale Samuele Ciambriello e il dirigente del Centro di Giustizia Minorile e di Comunità della Campania Giuseppe Centomani finalizzata a monitorare e ad individuare le attività di riabilitazione e riposizionamento sociale dei minori a rischio.
Al 15 dicembre 2022 in Italia in carica al servizio sociale minorile erano presenti 14.221 giovani tra i quali, 6400 sono campani, in particolare della provincia di Napoli. Di questi 14.221 minori presi in carico dai servizi sociale, 400 sono detenuti presso 17 Istituti penali Minorili, di cui 201 minori stranieri (50%). nello specifico: Nisida ospita il maggior numero di detenuti 57, cui segue Bologna con 45 e Airola con 37 detenuti”. Ancora più sconcertante  sono i 27 ragazzi adolescenti accusati di omicidio volontario e ben 80 di tentato omicidio, di questi 27 8 detenuti hanno tra i 14 e i 18 anni. Troppi sono gli adolescenti con precarietà economica e sociale.
Proprio per questo credo che l’istruzione, la cultura, lo sport e l’orientamento professionale siano la cura.” Cosi, ha dichiarato il Garante Ciambriello all’apertura della Conferenza stampa.
Durante la firma del protocollo Centomani ha cosi motivato: “Oggi è una giornata significativa perché si è sancita una collaborazione con Il Garante Campano dei detenuti che serve a garantire un mantenimento alto di attenzione sulle problematiche minorili e su quelle legate all’area adolescenziale che è sempre caratterizzata da problematiche complesse in quanto non si è piu dinanzi ad attività predatorie ma si è di fronte ad una povertà complessa cioè una povertà fatta di tanti aspetti educativi, emozionali, relazionali che questi ragazzi patiscono e che li mettono in una situazione di svantaggio nei confronti degli adolescenti più fortunati”
Alla tavola rotonda hanno presenziato anche la Presidente della VI Commissione Consiliare l’on. Bruna Fiola, la Coordinatrice dell’area tecnica del Centro di Giustizia Minorile Cirigliano Mariangela e il direttore del Centro di Prima Accoglienza di Napoli Anna Caserta.
“Bisogna soffermarci- dichiara l’On Fiola- sull’assenza della famiglia perché le problematiche minorili e adolescenziali nascono proprio all’interna di essa. Proprio per questo mi batto affinchè ci siamo misure istituzionali che sostengono la genitorialità ”
In merito al Patto Educativo firmato l’anno scorso dal Comune di Napoli e vari enti Istituzionali il Garante delle persone private della libertà personale della Campania Samuele Ciambriello si è così espresso: “Spero inoltre che il patto educativo firmato l’anno scorso tra Ministeri, Regione Campania, Comune di Napoli, Chiesa di Napoli muova i passi concreti al fine di garantire un futuro a questi ragazzi che da cittadini si devono nutrire non di pane e illegalità ma di diritti e responsabilità doveri e felicità”.
 

COMUNICATO STAMPA - Concerto di diciotto donne nel carcere di Benevento; il garante Ciambriello : piacevoli evasioni, che creano legame sociale

 
Napoli, 18 feb. 2023 - Si è tenuto oggi, presso la casa circondariale di Benevento,uno spettacolo musicale promosso dal Garante Campano dei detenuti Samuele Ciambriello in collaborazione con il coro “Incanto”, formato da diciotto donne, eccetto il pianista accompagnatore: il maestro Gennaro Truglio. È stato un momento di condivisione musicale creando scambi dialogici in cui la musica è diventato un collante sociale. “L’attiva partecipazione dei detenuti di Alta sicurezza e una rappresentanza di donne detenute, hanno reso questa mattinata un momento di condivisione e di spensieratezza, la musica crea piacevoli evasioni e rigenera emozioni, memoria e senso di appartenenza”, così ha commentato il Garante Ciambriello dopo l’uscita dal carcere. Hanno presenziato all’evento il direttore Gianfranco Marcello, il direttore Uepe Benevento, Marisa Bocchino il comandante della polizia penitenziaria Linda De Maio è il presidente della cooperativa NICS. Il direttore Marcello ha ringraziato il coro incanto e il Garante per aver promosso questo spettacolo, definendolo come diversivo alle ordinarie giornate detentive. Lucia Mazzone, direttrice del coro Incanto spiega :<< è stata una giornata scandita dalla musica, da occhi che incrociano altri occhi, da ritmo e risate contagiose».
 
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IMG 20230117 WA0013VISITA DEL GARANTE CAMPANO NEL CARCERE DI BENEVENTO

 
SAMUELE CIAMBRIELLO: “QUI NESSUNA RIVOLTA. UNA DELEGAZIONE DI DETENUTI HA RIFIUTATO DI RIENTRARE NELLE PROPRIE CELLE. HO ASCOLTATO I LORO RECLAMI”
 
In data odierna il Garante campano, Samuele Ciambriello, si è recato presso la casa Circondariale di Benevento, invitato dal Direttore del carcere, Gianfranco Marcello, perché al quarto piano della sezione AG1, alcuni detenuti si erano rifiutati di rientrare nelle rispettive stanze di pernottamento. All’uscita dal carcere, il Garante campano ha dichiarato: “Ho incontrato, in presenza del Direttore, questi detenuti ed altri della stessa sezione. Le loro dimostranze sono state mancanza di acqua calda, mancato utilizzo autonomo di lavatrici in sezione e di costi eccessivi della lavanderia attuale, e mancati trasferimenti in altre carceri campane per avvicinamento familiare. Ho comunicato loro che per il rifacimento complessivo del sistema idraulico della loro sezione, il Provveditorato campano ha stanziato un’ingente somma di danaro. Già oggi la Direzione comincerà lavori di somma urgenza per garantire l’accesso all’utilizzo dell’acqua calda. In riferimento al servizio di lavanderia, tra l’altro già previsto dalla circolare del D.A.P. del 18/11/2022, scriverò al Provveditore campano per porre in essere le misure necessarie affinché questo servizio sia disponibile in tutti gli istituti penitenziari della Campania. Terminati i colloqui, i detenuti hanno garantito di utilizzare una modalità pacifica e civile per esporre i problemi reali del carcere. Voglio altresì rappresentare un problema atavico che riguarda questa struttura, la mancanza di uno psichiatra a tempo pieno. L’ultimo ingresso di uno psichiatra in carcere, che conta tra l’altro un’articolazione psichiatrica ed una forte presenza di detenuti con forte disagio psichico, risale al 14/12/2022”.
Il carcere di Benevento ospita oggi 363 detenuti complessivamente, di cui 39 donne.
 

IMG 20221216 WA0025Giornata conclusiva del Progetto Arco – Percorsi di sostegno ed inclusione socio – lavorativa delle persone in esecuzione penale in Regione Campania

 
Con oggi termina il progetto ARCO, finanziato da Casse Ammende, che ha avuto inizio il 15 giugno 2022 presso la Caserma “E. Andolfato” di Santa Maria Capua Vetere, sede dell’Organizzazione Penitenziaria Militare retta dal Col. Giancarlo SCIASCIA. Il progetto è stato gestito dalla cooperativa “Città Irene Onlus” e rivolto a 15 detenuti meritevoli del Carcere Militare, che si sono distinti per la loro condotta, individuati dal Comandante del Carcere Militare (Ten. Col. Rosario DEL PRETE) e dal Nucleo Osservazione Detenuti del Carcere in accordo con il funzionario dell’Ufficio Locale Esecuzione Penale Esterna (U.L.E.P.E.), Dott.ssa Maristella DI MAURO e il suo direttore dr.ssa Maria Laura FORTE, con lo scopo di veicolare l’utilizzo dell’arte quale strumento per far fronte all’isolamento e alla devianza sociale. L’équipe incaricata per la realizzazione delle attività, coordinate dalla guida congiunta del Dott. Savino COMPAGNONE e della Dott.ssa Maria ALTIERI, ha organizzato lo svolgimento del corso su due distinte fasi: – una prima fase dedicata all’analisi e allo sviluppo delle capacità introspettive dei beneficiari attraverso la presentazione di opere pittoriche, di documenti fotografici, di testi di canzoni e di poesie. A seguito la psicologa dell’équipe, Dott.ssa Patrizia TUBIELLO, con lezioni di gruppo ha stimolato i detenuti ad un allenamento emotivo, interiore e accurato attraverso la lettura profonda di ciò che si osserva oltre l’aspetto superficiale. Una seconda fase, a cura del maestro d’arte Roberto BRANCO e del tutor e assistente sociale Michele LUCCHESE, si è concretizzata in un laboratorio esplorativo e di acquisizione delle competenze di base in campo grafico e pittorico. Il percorso ha integrato, inoltre, l’esplorazione artistica attraverso domande, esercizi sull’ascolto di se stessi e con l’illustrazione delle emozioni mediante un disegno o un dipinto per poi arrivare alla costruzione collettiva di una rappresentazione artistica con la tecnica della pittura su muro (murales), realizzata nell’area esterna adibita ai colloqui con i familiari e gli aventi diritto del personale ristretto del carcere. A conclusione del progetto, si è tenuto ieri un evento di inaugurazione con la partecipazione di tutti i principali attori per conferire il giusto merito ai risultati conseguiti dai detenuti. Particolarmente gradita la presenza dell'Assessore alla Cultura del Comune di Santa Maria Capua Vetere la dr.ssa Annamaria Ferriero.

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